2019 casa di Donatella

Casa di  Donatella

Ogni luogo ha un'anima,  il "genius loci" dei latini. È  da questa espressione che è partita l'idea di ristrutturazione del grande appartamento  in un palazzo del 1930: rispettarne l'anima,  ossia le origini,  la storia, il vissuto e adottare soluzioni che rispondano alle esigenze abitative contemporanee. 

 Il lavoro di progetto è stato dunque impostato su due parole chiave: conservazione e innovazione.

Alla prima sono da ascrivere i pavimenti originali: graniglia con decori nelle stanze da letto, parquet a spina di pesce nelle zone di rappresentanza  e nello studio.  E ancora: le porte interne quasi tutte a doppia anta vetrata, le decorazioni a stucco e i rosoni dei soffitti, la grande porta a vetri che connette sala da pranzo e salone e,  particolarità della casa,  due armadi/dispensa a tutta altezza nell' ambiente cucina opportunamente restaurati. 

È stata conservata anche la distribuzione originaria degli ambienti e la loro funzione, con alcuni interventi  all' insegna di una migliore fruibilità e dell'estetica.

 Ecco allora l'innovazione: la creazione di un'apertura tra la cucina e la sala da pranzo (una delle pochissime opere di demolizione)  con l'inserimento di una porta a vetri simmetrica ed analoga a quella fra sala da pranzo e salone. Si è  così  creato un armonico allineamento  di tre spazi distinti,  con un' ampia prospettiva  culminante in una finestra  da cui si vedono le montagne  all'orizzonte. All'opposto,  il muro rosso della cucina appare incorniciato dalle porta vetrata come un sipario. 

Per la cucina rinnovata è  rimasto l'accesso originario da un disimpegno attiguo al corridoio dove è stato creato un comodo ripostiglio ricavando spazio dal preesistente  grande bagno. Per questo bagno si è  preferito l' accesso diretto dalla stanza degli ospiti, collocata a sinistra dell' ingresso,  per consentire  a questi ultimi maggior comodità  e indipendenza rispetto al resto dell' abitazione. 

 L'ambiente notte padronale è stato rimodulato con soluzioni mirate al comfort: un'anticamera,  una spaziosa stanza da letto con accesso alla salle vestiaire e a un grande vano doccia delimitato da due ampie .

Il bagno principale è  suddiviso in due spazi: il primo particolarmente scenografico con vasca da bagno retrò in ghisa sormontata da una carta da parati con disegni floreali. Nel secondo spazio,  comunicante due lavabi diversi per forma e colore e un mosaico a piccoli esagoni traslucidi. Tutto l' ambiente è giocato sui toni del rosa.

 Il colore è stato un altro criterio guida della ristrutturazione,  con una gamma che va appunto dai toni più  tenui del rosa quelli più  caldi dell'ocra,  con rimandi continui da un ambiente all'altro. Con l' originalità  della nota cromatica si innesta nel salone una grande fascia di colore che partendo da terra incornicia una finestra e taglia il soffitto da una parte all' altra inglobando il rosone centrale.

Accento sul colore anche nell' ingresso con una parete di un verde intenso su cui risalta la lampada in ceramica bianca Umarell.

Al corridoio,  caratteristico delle case d'epoca,  si è data maggiore funzionalità  con la collocazione della libreria che ne segue il percorso.

Tra gli interventi migliorativi, il rifacimento  degli infissi (per efficientamento energetico ma con profili e scuretti interni analoghi a quelli originali), l'impianto per climatizzazione canalizzato a pompa di calore, la trasformazione  di un poco fruibile bagno di servizio in lavanderia.